Solidarietà con i lavoratori della Venepal
Solidarietà con i lavoratori della Venepal
Un punto di svolta per la rivoluzione venezuelana
di Jorge Martin
Lo scorso sette settembre i padroni della Venepal, una grossa cartiera a Moron, nello stato di Carabobo, in Venezuela hanno deciso di interrompere la produzione e di non pagare i salari a tutti i quattrocento dipendenti. Non è la prima volta che accade una cosa del genere. Già un anno fa l’azienda aveva preso gli stessi provvedimenti adducendo difficoltà finanziarie e i lavoratori avevano deciso di occupare lo stabilimento in una dura lotta durata undici settimane. Oggi gli stessi lavoratori rivendicano che il governo nazionalizzi l’azienda sotto controllo e gestione operaia.
La lotta di Venepal è di estrema importanza e l’esito sarà cruciale per il futuro del movimento operaio e la rivoluzione bolivariana in Venezuela.
Venepal è uno dei principali produttori di carta e cartone del Venezuela e si trova in una delle zone industriali più importanti del paese. A un certo punto è arrivata ad impiegare circa 1600 lavoratori, controllando il 40% del mercato nazionale e collocandosi come una delle aziende principali del settore in tutta l’America Latina. In seguito i padroni hanno diminuito gli investimenti, perdendo progressivamente quote di mercato. Nell’aprile 2002 uno dei principali azionisti di Venepal era presente al giuramento del presidente golpista Pedro Carmona.
Nel luglio 2003 l’azienda ha dichiarato bancarotta e mandato a casa seicento lavoratori che da mesi erano senza stipendio. Venepal aveva accumulato debiti per cento milioni di dollari con le banche e trenta milioni con lo stato venezuelano, principalmente imposte e bollette non pagate.
In diverse occasioni il presidente Chavez aveva incitato i lavoratori ad occupare la fabbrica in caso di chiusura da parte del padrone. Così dopo un’assemblea con la partecipazione della popolazione locale, i lavoratori di Venepal decisero di occupare lo stabilimento e di farlo funzionare sotto controllo operaio. La gestione operaia durò per 77 giorni, durante i quali, come ci spiego Rowan Jimenez, membro del consiglio di fabbrica, “i lavoratori organizzarono la produzione stracciarono ogni record di produttività e ridussero gli scarti di lavorazione a livelli mai visti prima”. Dopo tre mesi di lotta fu raggiunto un accordo che comprendeva il pagamento dei salari arretrati e il mantenimento di quasi tutti i posti di lavoro. La cartiera sarebbe stata riaperta sotto i vecchi proprietari con crediti agevolati da parte dello stato.
Considerando la sconfitta di altre occupazioni avvenute nello stesso periodo, i lavoratori considerarono questo accordo come una vittoria parziale, ma rimasero comunque vigili. Capivano che quella era una tregua che non poteva durare.
Infatti nel settembre scorso l’azienda ha di nuovo interrotto la produzione e i lavoratori hanno occupato lo stabilimento. I padroni vorrebbero disfarsi di una forza lavoro combattiva vendere lo stabilimento alla multinazionale Smurfit e trasferire la produzione in Colombia.
I lavoratori hanno ribadito la loro richiesta di nazionalizzare l’azienda sotto controllo operaio. Spiegano come Venepal potrebbe produrre a beneficio dell’intera nazione, ad esempio producendo carta oper le “Misiones” (i progetti educativi del governo portati avanti dalle comunità locali). Inoltre i terreni di proprietà di Venepal intorno allo stabilimentano includono edifici abbandonati, una scuola, un campo da baseball, un hotel con piscina, una centrale elettrica e perfino una pista di atterraggio per gli aeroplani. Gran parte di queste strutture sono oggi abbandonate, ma potrebbero essere messe a disposizione di tutta la popolazione.
I lavoratori hanno coinvolto la comunità locale nella loro lotta. E stata organizzata un’assemblea alla presenza delle Unità di Battaglia Elettorali (Ube) del luogo. Le Ube sono le strutture nati per condurre la campagna referendaria del 15 agosto e che oggi stanno divenendo gli organismi di base del movimento rivoluzionario. Dieci Ube hanno partecipato in rappresenta di centinaia di persone. L’ambiente nell’assemblea era elettrico e la discussione verteva su come la popolazione può aiutare la lotta dei lavoratori, portando cibo, facilitando i trasporti, ecc. Un rappresentante di una Ube ha affermato: “Siamo in una rivoluzione e questa lotta è la nostra lotta. Lottiamo per i lavoratori della Venepal e le loro famiglie, per la difesa della rivoluzione e per il nostro paese.”
Il 30 settembre 700 persone hanno partecipato a un corteo per le strade della città di Moron. La radicalizzazione della lotta dei lavoratori della Venepal fa parte di un processo generale che vede dozzine di fabbriche e luoghi di lavoro, nel solo stato di Carabobo, dove i lavoratori rompono con la Ctv golpista e mafiosa e aderiscono alla Unt.
Lo scorso 6 ottobre a Valencia, sempre nello stato di Carabobo, in una riunione dell’Unt più di cinquanta delegati sindacali per organizzare azioni di solidarietà con i lavoratori di Venepal. Erano presenti delegati delle principali fabbriche dello stato, tra cui Coca-Cola, Pirelli, Ford e General Motors. La solidarietà verso la lotta di Venepal è stata impressionante e sono stati raccolti decine di migliaia di Bolivar a sostegno dei lavoratori in lotta. È stata approvata una risoluzione che rivendica la nazionalizzazione sotto controllo operaio di Venepal, fa appello a tutte le strutture dell’Unt ad appoggiare la lotta e a raccogliere i fondi necessari perché possa continuare. La risoluzione rigetta i negoziati intavolati dal governo con i padroni filogolpisti e che negano i diritti dei lavoratori e lancia un appello per una manifestazione nazionale di solidarietà davanti alla Venepal il 16 ottobre.
Si è lanciata alla fine una campagna nazionale e internazionale di solidarietà sotto lo slogan nazionale ed internazionale sotto lo slogan “Nazionalizzazione di Venepal sotto il controllo operaio”.
La lotta di Venepal mostra chiaramente la strada da intraprendere Per difendere e migliorare il tenore di vita delle masse venezuelane, i lavoratori devono assumere il controllo e farla funzionare secondo una pianificazione democratica a beneficio della maggioranza della popolazione.
11 ottobre 2004.
---
È necessario sostenere la lotta dei lavoratori di Venepal e discuterla in tutti i posti di lavoro.
I messaggi di solidarietà da parte di singoli compagni, di Rsu e strutture sindacali possono essere spediti a This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. e per conoscenza a This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it..
È importante esercitare una pressione verso le autorità venezuelane perché si affermi la proposta di nazionalizzazione sotto controllo operaio. Clicca qui per un modello di risoluzione in spagnolo, da spedire a:
Presidencia de la República: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
Ministerio de Trabajo: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
Fax del Ministerio de la Presidencia: 0058 2122638179
Faxes del Ministerio de Trabajo: 0058 2124084250 e 0058 2124084246
per conoscenza spedire a: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
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Solidarietà con i lavoratori della Venepal
Un punto di svolta per la rivoluzione venezuelana
di Jorge Martin
Lo scorso sette settembre i padroni della Venepal, una grossa cartiera a Moron, nello stato di Carabobo, in Venezuela hanno deciso di interrompere la produzione e di non pagare i salari a tutti i quattrocento dipendenti. Non è la prima volta che accade una cosa del genere. Già un anno fa l’azienda aveva preso gli stessi provvedimenti adducendo difficoltà finanziarie e i lavoratori avevano deciso di occupare lo stabilimento in una dura lotta durata undici settimane. Oggi gli stessi lavoratori rivendicano che il governo nazionalizzi l’azienda sotto controllo e gestione operaia.
La lotta di Venepal è di estrema importanza e l’esito sarà cruciale per il futuro del movimento operaio e la rivoluzione bolivariana in Venezuela.
Venepal è uno dei principali produttori di carta e cartone del Venezuela e si trova in una delle zone industriali più importanti del paese. A un certo punto è arrivata ad impiegare circa 1600 lavoratori, controllando il 40% del mercato nazionale e collocandosi come una delle aziende principali del settore in tutta l’America Latina. In seguito i padroni hanno diminuito gli investimenti, perdendo progressivamente quote di mercato. Nell’aprile 2002 uno dei principali azionisti di Venepal era presente al giuramento del presidente golpista Pedro Carmona.
Nel luglio 2003 l’azienda ha dichiarato bancarotta e mandato a casa seicento lavoratori che da mesi erano senza stipendio. Venepal aveva accumulato debiti per cento milioni di dollari con le banche e trenta milioni con lo stato venezuelano, principalmente imposte e bollette non pagate.
In diverse occasioni il presidente Chavez aveva incitato i lavoratori ad occupare la fabbrica in caso di chiusura da parte del padrone. Così dopo un’assemblea con la partecipazione della popolazione locale, i lavoratori di Venepal decisero di occupare lo stabilimento e di farlo funzionare sotto controllo operaio. La gestione operaia durò per 77 giorni, durante i quali, come ci spiego Rowan Jimenez, membro del consiglio di fabbrica, “i lavoratori organizzarono la produzione stracciarono ogni record di produttività e ridussero gli scarti di lavorazione a livelli mai visti prima”. Dopo tre mesi di lotta fu raggiunto un accordo che comprendeva il pagamento dei salari arretrati e il mantenimento di quasi tutti i posti di lavoro. La cartiera sarebbe stata riaperta sotto i vecchi proprietari con crediti agevolati da parte dello stato.
Considerando la sconfitta di altre occupazioni avvenute nello stesso periodo, i lavoratori considerarono questo accordo come una vittoria parziale, ma rimasero comunque vigili. Capivano che quella era una tregua che non poteva durare.
Infatti nel settembre scorso l’azienda ha di nuovo interrotto la produzione e i lavoratori hanno occupato lo stabilimento. I padroni vorrebbero disfarsi di una forza lavoro combattiva vendere lo stabilimento alla multinazionale Smurfit e trasferire la produzione in Colombia.
I lavoratori hanno ribadito la loro richiesta di nazionalizzare l’azienda sotto controllo operaio. Spiegano come Venepal potrebbe produrre a beneficio dell’intera nazione, ad esempio producendo carta oper le “Misiones” (i progetti educativi del governo portati avanti dalle comunità locali). Inoltre i terreni di proprietà di Venepal intorno allo stabilimentano includono edifici abbandonati, una scuola, un campo da baseball, un hotel con piscina, una centrale elettrica e perfino una pista di atterraggio per gli aeroplani. Gran parte di queste strutture sono oggi abbandonate, ma potrebbero essere messe a disposizione di tutta la popolazione.
I lavoratori hanno coinvolto la comunità locale nella loro lotta. E stata organizzata un’assemblea alla presenza delle Unità di Battaglia Elettorali (Ube) del luogo. Le Ube sono le strutture nati per condurre la campagna referendaria del 15 agosto e che oggi stanno divenendo gli organismi di base del movimento rivoluzionario. Dieci Ube hanno partecipato in rappresenta di centinaia di persone. L’ambiente nell’assemblea era elettrico e la discussione verteva su come la popolazione può aiutare la lotta dei lavoratori, portando cibo, facilitando i trasporti, ecc. Un rappresentante di una Ube ha affermato: “Siamo in una rivoluzione e questa lotta è la nostra lotta. Lottiamo per i lavoratori della Venepal e le loro famiglie, per la difesa della rivoluzione e per il nostro paese.”
Il 30 settembre 700 persone hanno partecipato a un corteo per le strade della città di Moron. La radicalizzazione della lotta dei lavoratori della Venepal fa parte di un processo generale che vede dozzine di fabbriche e luoghi di lavoro, nel solo stato di Carabobo, dove i lavoratori rompono con la Ctv golpista e mafiosa e aderiscono alla Unt.
Lo scorso 6 ottobre a Valencia, sempre nello stato di Carabobo, in una riunione dell’Unt più di cinquanta delegati sindacali per organizzare azioni di solidarietà con i lavoratori di Venepal. Erano presenti delegati delle principali fabbriche dello stato, tra cui Coca-Cola, Pirelli, Ford e General Motors. La solidarietà verso la lotta di Venepal è stata impressionante e sono stati raccolti decine di migliaia di Bolivar a sostegno dei lavoratori in lotta. È stata approvata una risoluzione che rivendica la nazionalizzazione sotto controllo operaio di Venepal, fa appello a tutte le strutture dell’Unt ad appoggiare la lotta e a raccogliere i fondi necessari perché possa continuare. La risoluzione rigetta i negoziati intavolati dal governo con i padroni filogolpisti e che negano i diritti dei lavoratori e lancia un appello per una manifestazione nazionale di solidarietà davanti alla Venepal il 16 ottobre.
Si è lanciata alla fine una campagna nazionale e internazionale di solidarietà sotto lo slogan nazionale ed internazionale sotto lo slogan “Nazionalizzazione di Venepal sotto il controllo operaio”.
La lotta di Venepal mostra chiaramente la strada da intraprendere Per difendere e migliorare il tenore di vita delle masse venezuelane, i lavoratori devono assumere il controllo e farla funzionare secondo una pianificazione democratica a beneficio della maggioranza della popolazione.
11 ottobre 2004.
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È necessario sostenere la lotta dei lavoratori di Venepal e discuterla in tutti i posti di lavoro.
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Fax del Ministerio de la Presidencia: 0058 2122638179
Faxes del Ministerio de Trabajo: 0058 2124084250 e 0058 2124084246
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